Rumori

In questi giorni di obbligato silenzio, dove tutto assume significati nuovi, la voce che paradossalmente ho scelto è rumori. Non la parola comune utilizzata per indicare suoni sgradevoli, bensì un insolito lemma legato alla condivisione di nuove abitudini, alle emozioni, ai saluti e alla musica. Dapprima era un semplice sentire di rumori in sottofondo, una percezione superficiale. Poi è diventato un ascoltare, un accogliere la semplicità delle piccole cose dentro la propria casa, cogliendone tutte le sfumature. Dai balconi e dalle finestre risuonano voci, risate, canti, telefoni che squillano, telegiornali. Gente che si videochiama, che dice “mi manchi”. Persone che ballano, che condividono un pasto, che si allenano, che salutano un amico.
Sono rumori che riempiono il cuore, che fanno sorridere. I rumori della speranza di un mondo migliore.