Passaporto Vaccinale
Nel passato, in Italia l’antesignano di quello che oggi chiameremmo “passaporto vaccinale” era la “Fede di Sanità”. Questo era un documento di accompagnamento che in tempo di pandemia consentiva di spostarsi da un luogo ad un altro registrandone gli spostamenti. Sapere che non si proveniva da un luogo infetto era di importanza cruciale. Questo certificato riportava le caratteristiche somatiche di un soggetto e ogni dato utile all’identificazione dello stesso, una sorta di antenato della Carta di Identità. In esso si elencavano anche gli animali e le merci che una persona portava con sè. Prima dell’ingresso in una città, il soggetto in possesso della “Fede di Sanità” veniva disinfestato e la carta vidimata. Ne esisteva anche un analogo (Carta di Sanità marittima) per coloro che navigavano da un porto ad un altro. Per poter alloggiare in qualsiasi struttura era inoltre necessario esibirla. Oggi si pensa ad un documento digitale comune a diversi paesi dell’Europa che certifichi la presenza di vaccinanzione Covid-19 permettendo il viaggio con meno limitazioni negli Stati che aderiranno a questa misura.