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Terapia

Una parola che ci arriva dal greco, e ci racconta la Cura.

Spesso ci racconta una cura tecnica, fatta di posologie di ciò che ci può aiutare a trovare il benessere: di quanto ce ne serva e di come ce ne dobbiamo servire. La dimensione della terapia è una dimensione che si amplifica in orizzonti potenzialmente infiniti, se vogliamo, e ci ricolloca nella ricerca di ciò che ci fa stare bene.

Questa attuale dimensione del quotidiano e della socialità che ci nega all’altro mi ha riportato a ripensare su quali sono le indicazioni terapeutiche che ognuno di noi si somministra per provare a stare in un tempo e in uno spazio che, d’improvviso, si stravolgono.

Da questo punto del testo in poi avevo iniziato a raccontarvi di una mia frattura emotiva che mi portò ad abbandonare la città in cui ho vissuto per 5 anni senza salutare nessuno, del perché lo feci e di come la centralità della Mancanza sfugge nell’abbecedario dei nostri Valori nel flusso del Quotidiano e della necessità del Tempo per definirla, superando di gran lunga la posologia di parole concesse per questo, se vogliamo, spazio di Cura. Quindi sintetizzo:

A volte, siamo noi a costruire le sbarre della nostra prigione, immaginandole.

- Pierfabrizio Paradiso Lessico di ChiaravalleLa Repubblica di Chiaravalle