Paura
Paura della fine della saggezza e del buonsenso. Paura per ogni tipo di forzatura protocollare. Paura per tutti quei ragionamenti che portano all’unico risultato, il profitto. Paura della speculazione che usa il suo potere, a norma di legge, per appropriarsi di luoghi, di vite, di tutto. Paura di perdere luoghi che ospitano l’essere umano come essere vivente tra gli esseri viventi, nell’atto della sua presenza leggera, in armonia con il contesto in cui s’immerge per ampliare i propri orizzonti interiori al ritmo del respiro planetario. Paura che non si possa più dire “Quei posti non si toccano perché c’è chi ci è affezionato”.