P.

Pasqua

In coda, distanti. Uno dietro l’altro. Dopo due ore mi avvicino all’ingresso, aspetto di entrare. Un ragazzo magro e sorridente, nivuro nivuro, con mascherina e guanti, chiede a chi esce se ha bisogno di aiuto. Qualcuno lo ignora, qualcuno gli da un euro. Lui sorride. Ci sorridiamo. Gli dico “take care of you”, mi risponde “You too”.
Faccio la spesa, alla cassa prima di me una signora anzianissima spinge un carrello pieno di pappa dei gatti e poco altro. La aiuto tenendo la distanza, mi dice “che Dio la benedica”. Poi esce, curva con due buste pesantissime. Esco anche io.
Il ragazzo nivuro nivuro le chiede se ha bisogno di aiuto. Lei lo guarda da dietro la mascherina “Ben gentile, che io sono vecchia. Mi accompagni fino a casa che è proprio lì?”.
Io ho comprato una colomba per il ragazzo nivuro nivuro. Gliela porgo. “Buona Pasqua”. “Grazie sorella, magari faccio a metà con questa signora”.
E si allontanano, lui giovane con due buste piene di pappa dei gatti e la colomba, lei curva a distanza di un metro che chiacchiera sorridente.
Il mondo è anche fatto degli sguardi che abbiamo il coraggio di vedere. Buona Pasqua

- Ilda CurtiAssociazione IURLo Stato dei Luoghi