Mutualità
Ascolto i rumori dei vicini che vedono un film. La preghiera della signora della finestra di fronte, i tacchi che battono sulla strada.
Non avevo mai ascoltato così tanto il quartiere. Appare come un sistema complesso in letargo. Qui ci vivo da un po’ eppure conosco a malapena le sue facce, i nomi, le nazionalità.
Negli ultimi decenni abbiamo costruito il nostro mondo altrove, spesso lontano dalle nostre case. Ora invece, che dalle nostre piccole finestre guardiamo una versione del mondo più ristretta e prossima, le nostre esigenze sono cambiate.
Sperduti in molteplici iniziative di solidarietà, nelle nostre giornate sempre uguali, ci accorgiamo dell’urgenza della mutualità. Dalla condivisione della rete internet con i vicini per evitare sprechi inutili, della cura delle diverse fragilità che abitano accanto, della condivisione degli strumenti e delle competenze, della possibilità di fare la spesa collettiva di quartiere.
Partendo da questo moltiplicarsi di moduli abitativi e di oggetti in cui ci eravamo costretti a vivere, possiamo costruire piccole reti di scambio. Partire dalla casa accanto per innescare un nuovo modo per interagire dopo questa tabula rasa.
Basterebbe anche un bigliettino nella cassetta della posta del vicino per iniziare!