I.

Infinito

Ieri era un tappeto di stelle da nominare a casaccio il x agosto distesi su di un prato,

la nostra provenienza e destinazione incerta,

il metro e la cifra di Dio.

L’infinito era fuori, era intorno, Noi eravamo tessera del mosaico, come “Dotti ignoranti “sempre in cerca della possibilità di nominarlo….ma ora, oggi, in quest’oggi di urgenza, l’INFINITO è L’INFINITAMENTE PICCOLO, di Pascal, ciò che si svela dentro, nel dettaglio, nel particolare che sembra noto, ma non lo è….Siamo NOI, ritornati esploratori, a ritrovare la cifra cangiante, di un’Interno finalmente abitato”, che ci stordisce, con il suo caos di nebulose di detriti dimenticati che nascondono, altri detriti di ricordi, e altre sedimentazioni e contaminazioni, Basta vagare nei cassetti, negli armadi, negli scaffali…Un’infinito turbine urge un senso, un’attenzione, un segno di saluto da Noi VIANDANTI, che ci perdiamo in esso per ritrovarci.

- Simona PossentiCasermArcheologica