Europa
Europa di speranze e di delusioni.
Europa di confini e assenza di confini.
Europa di falchi e di colombe.
Europa di soluzioni condivise e di gelosie nazionali.
Europa unita e frammentata.
Europa immobile e in cammino.
Europa di Popoli e di Popolo.
Europa sovranazionale e intergovernativa.
Europa Capitale e di Capitali.
Europa concreta e retorica.
Europa miope e lungimirante.
Europa amata e odiata.
Sono queste alcune delle coppie di opposti che caratterizzano la casa comune europea, quell’edificio sociale, istituzionale ed economico tanto articolato ma, al tempo stesso, così incompleto. L’Europa, come si conviene ad ogni organismo complesso, tiene insieme – in misura e proporzioni variabili – un elemento e il suo contrario. Non sempre, però, arrivando alla sintesi.
All’emergenza Coronavirus – e a chi, in nostra rappresentanza, ha il compito di gestirla – la storia sta consegnando l’occasione di risolvere, se non tutte, almeno alcune di queste tensioni. L’opportunità, cioè, di promuovere, per il processo di integrazione e per tutti noi, quel tanto atteso salto di qualità.