Ecologia
Termine trito, che sta bene su tutto, da Greta al detersivo per i piatti. Spesso si accompagna ad un sottile moralismo, quello del Ah! Ma pensavo che a te importasse dell’ambiente, che ti sorprende proprio mentre sei lì, fermo al semaforo, in macchina, motore acceso e buste della spesa per la settimana.
Sì, sto tornando dal centro commerciale.
Forse tocca togliere un po’ di strati e di discorsi, ripulire. Servono tre balzi. Ad ogni balzo, una domanda.
“Come interagisce un organismo con l’ambiente in cui vive?”
Questa è l’ecologia, in senso stretto.
“Come interagiscono gli esseri umani, organizzati in sistemi sociali, con l’ambiente in cui si trovano?”
Questa l’ecologia umana.
“Aspetta, ma perché stiamo vivendo così? chi lo ha deciso?”
Questa è l’ecologia politica.
E soprattutto è l’ecologia propria di Chiaravalle, luogo nato da un pensiero, diventato decisione e quindi atto politico. Mille anni fa Bernardo ha creato un immaginario, cioè ha visto laddove non si vedeva e ha incarnato questo immaginario nel territorio, abitandolo.
Come allora, anche il modo in cui viviamo oggi è stato deciso. Ecologia politica è innanzitutto essere consapevoli dell’esistenza di una decisione e riappropriarsene. Potremmo provarci in questo tempo strano.
Chiaravalle è la casa perfetta.