A.

Attesa

Attesa versus Aspettativa. Straordinariamente l’Attesa viene scambiata con un modo passivo di essere. L’attesa ha invece un principio attivo di cura ed attenzione. Differentemente dall’aspettare, che per gran parte riguarda ciò che non è nella nostra diretta disponibilità e che ci vede attivi al più attraverso una richiesta, attendere impone una scelta ed una priorità e la cura del tempo che questa priorità richiede necessaria. La figura di chi attende, pensate al sostantivo “attendente”,  necessita di un tempo offerto ed attivo di cura. Aspettare è rimanere fermo in un luogo in attesa dell’arrivo. “Attendere l’amore” è “tumulto emotivo” persino indipendente da ciò che è amato (R. Barthes). “Attendo ospiti per cena” mi dà impegno di dare il meglio di me dietro i fornelli.

Molte cose ci attendiamo  ed aspettiamo dal tempo del Dopo Pandemia.

Nel delirio recessivo che si profila, si è alzata una marea rumorosa di richieste ed aspettative per tutelare, nella emergenza, il settore culturale come se il mondo di “prima” possa ripristinarsi tal quale dopo la parentesi pandemica. Ci attende invece una diversa battaglia. Su cui sperimentare nuove piste di capovolgimento dei paradigmi e, fra queste, non più solo cosa ci aspettiamo come “tutela” dall’azione pubblica verso il settore culturale, ma cosa ci si attende che possa fare la Cultura per riguadagnare spazi di socialità, lotta alla povertà e alle esclusioni, emancipazione degli individui e delle comunità.

- Franco MilellaFondazione Fitzcarraldo