Umiltà
Virtù, richiamata dalla filosofia. Desueta, ritenuta da molti di valore discutibile, confusa come segno di debolezza. Oggi è risorsa. Le nostre arroganze sono messe a dura prova dalla ruvidezza del reale. Il nostro sapere si è arreso davanti a un granello di polvere. Non siamo i padroni del mondo, potenti come pensavamo, ma foglie come siamo sempre stati, facile preda di un vento che cambia. “Correvamo da uomini sani in un mondo malato”, considera Francesco che dagli esordi del suo pontificato ci parla di sostenibilità sociale, economica, ambientale.
Abituati a confinare i disastri in un altrove, attribuire ad altri colpe, con 10 milioni di persone sotto la soglia della povertà, 15mila morti nel nostro Paese, dopo lo sforzo per regalarci tempo in più siamo chiamati a riprogettare il mondo. Cambieranno i nostri comportamenti, i nostri immaginari, le nostre idee sul libero mercato. La Cultura. Autoreferenzialità e l’irrilevanza delle azione assolutorie saranno bandite. L’impatto sociale generato, non più una opzione.
Il Mahatma Gandhi affermava che la ricerca della verità senza umiltà è condannata a degenerare in una caricatura. E’ un lusso d’altri tempi. L’umiltà è autenticità di senso. Segno di maturità psicologica e spirituale. E’ ascolto attivo. Un modo di essere e relazionarsi con gli altri. Non si predica. Si pratica.