T.

Teatro

[dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»]. Già, dal greco “essere spettatore”. È proprio il privilegio di sentirsi spettatore di qualcosa di unico che rende unico il teatro. Ma il teatro è stato il primo luogo sociale a dover rinunciare alla sua apertura, quando – ormai un mese fa – non era più possibile tenere aperti quei luoghi attivatori di emozioni, rapporti e prossimità sociali. Da qui una riflessione naturale: le città coi teatri chiusi sono città più tristi; è come se il vuoto che si crea con la chiusura delle sale facesse rimbombare in città un’eco insolita e inquietante. Finché il teatro in città sarà chiuso non saremo tornati alla normalità. Ripenseremo le nostre sale, troveremo il modo di renderle sicure per il nostro tempo ma non rinunceremo al fascino indiscutibile del palcoscenico. I teatri sono le meridiane del tempo delle nostre città. I primi a chiudere e – temo – saranno gli ultimi a riaprire. Viva i nostri teatri.

- Tommaso SacchiComune di Firenze