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Stordincanto

Lo stordicanto fluttua tra stordimento e incanto. È la condizione sospesa e involontaria in cui si trova chi viene colto da un sentimento improvviso di stupore e paura, invischiato nella convinzione di non poter fare nulla per modificare la situazione contingente. Chi è colto da stordincanto è solitamente un individuo volitivo, forte, in grado di affrontare anche circostanze difficili e complesse con estrema lucidità. È abituato ad avere la propria esistenza sotto controllo, a usare metodo e ragionamento per la risoluzione dei problemi propri e delle persone che lo circondano. Lo stordincanto lo prende quando si trova di fronte a eventi esageratamente spaventosi e al di là della propria portata. Se da una parte la situazione porta a un naturale senso di fascinazione, di incanto appunto, per un evento tanto drammatico e ineluttabile, dall’altra è inevitabile una sorta di immobilizzazione forzata, di stordimento, che rende il soggetto incapace di agire, di muoversi, nel timore di fare qualcosa di sbagliato, di incongruo, di peggiorativo. Lo stordincanto porta quindi al congelamento, a un azzeramento di ogni capacità e volontà di agire.

Lo stordincanto è tuttavia una situazione sospesa privilegiata, appannaggio di chi può permettersela, di chi non è chiamato per dovere ad agire. Nella situazione di pandemia globale si ritrova preso da stordincanto chi è costretto alla quarantena, chiuso in casa, incapace di fare alcunché, privo dei mezzi e delle conoscenze per operare attivamente. Si scopre colto da stordincanto chi vede la minaccia incombere ed è al contempo affascinato per la potenza del pericolo e insieme congelato dalla paura delle conseguenze.

- Francesca Bognolo