Soluzione
Parto da lontano: i surgelati.
In questo periodo di isolamento mangio davvero tanti surgelati.
Non cucino, cucinare mi piace ma quando posso condividere. Da sola spesso non mi va.
Allora ho deciso di svuotare il congelatore, e ci sto trovando di tutto. Cose messe da parte per i più svariati motivi. Le tiro fuori, le scongelo e me le mangio. Passo da misteriose zuppe alla pasta fatta in casa dalla mamma. Dagli spinaci dell’orto agli avanzi di spezzatino. Anche un po’ di profitteroles.
Ecco, questi giorni sono così anche dentro. È innegabile che ci siano tante cose bloccate, sospese, forse irrecuperabili.
Ma è altrettanto evidente che a me, in questo tempo, si scongelano delle cose.
A volte più buone, a volte meno, ma comunque tutta roba del mio congelatore.
Quando io dico soluzione penso d’istinto a qualcosa che risolve.
In questo tempo del quale non ho capito l’inizio e non intravedo la fine, soluzione sembra essere una parola molto lontana.
Soluzione però è anche quando una sostanza si scioglie in un liquido.
Ecco: questo mi sembra un tempo liquido. A modo suo, scioglie.
Mi ritrovo a fare i conti con quello che rimane, che resta. Con quello che avevo messo da parte.
E trovo cose che si sciolgono, si mescolano.
Mi scongelo e mi sento più intera.
Più confusa eppure più intera.
Più svuotata eppure più intera.