Sogno

Il sogno di Aristolochia.
Via Nobili (Villaggio Artigiano Modena Ovest)
foto del 14 Maggio 2020
Sogno verbo. Sono io che CREO, da sveglia o da dormiente, QUI NELLA MIA MENTE.
Sono io che faccio mondo nel mondo e cerco, come in un gioco, la risposta.
Sogno: s.m, singolare
In questa accezione: è il contenuto o i contenuti dell’attività prima spiegata.
Esempio 1: Sogno nel seme o nella stentata pianticella, l’albero che sarà. Sogno tutti i figli di Gleditsia, (l’albero fagioloso di Leonardi) crescere nella ferrovia dismessa, muri di spine alzate verso il cielo. (Poi vado e trovo Aristolochia e il suo bruco farfalla Zerynthia. E molto singolare Aristolochia, cattura mosche, zanzare e altri per una intera notte, per farsi impollinare, ma poi accetta di essere divorata dalla sua farfalla preferita, Zerynthia appunto).
Esempio 2: Ascolto e vedo una persona cara che già è morta e che mi fa un discorso. È Gianni della Comune del Villaggio: i cuccioli di cinghiale sono in giro liberi, mi dice, nello stesso bosco.
Esempio 3: Raggiungo un luogo che non ho mai visto, è il Villaggio Artigiano, ma è un luogo nuovo. Ho parcheggiato l’auto e non la trovo, sento ansia, ho perso anche i documenti, telefono a mio fratello poi con lui, disperata e coraggiosa, entro in una sala dove si svolge un Convegno di Filosofia. Fermi tutti, non trovo la mia auto. Si alza una vigilessa e mi dice davanti a tutti quanti: ascolta questo numero: zero sei, sei zero! Ma io ho un codice?