Imparare ad essere soli e
imparare a perdere. Sono
due opere fon/da/ment/ali
nella vita, due cose che
ciascuno ingoia – scotta –
trovandosi
a studiare sul libro della propria
esistenza e scrivendone,
al contempo, la continua.

S’è vero che nella sconfitta
si è sempre soli: perdere è
il trucco più capace de
l’essere-soltanto. Tanto

vero è che nella solitudine
non si è mai perduti.
È umida fucina di ritrovamenti.

S’è vero che ritrovarsi
è pure un modo di
resistere alle maschere?