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Ricerca

Obbligati a stare fermi, ad abitare un solo luogo e per lungo tempo, abbiamo dovuto trovare come muoverci altrimenti. Un diverso genere di azione, che non comporta, giocoforza, l’interazione fisica. Pare allora che la nostra mente si sia attivata con un moto browniano irrefrenabile. Per chi studia per fare il ricercatore, per chi fa il ricercatore o per chi insegna come fare il ricercatore – ma anche per chi semplicemente pratica la ricerca nelle infinite forme possibili, secondo le proprie attitudini e i propri obiettivi – è tutto un fiorire di iniziative, di nuove idee, di rilanci. Con velocità e intensità inusuali. Tutto o quasi nasce, sembra paradossale, da forme e occasioni di incontro che un po’ tutti stiamo organizzando. In questa fase la ricerca è un luogo attraversato da un flusso straordinario di suggestioni e di incontri social pubblici, già sufficienti a sferzare il campo e a farci emergere dall’isolamento con forse maggiore curiosità e uno spirito più disponibile nel confronto con gli altri. Una condizione da prolungare anche extra-crisi.

- Luigi MandraccioUniversità di Genova