R.

Responsabilità

Rendere ciascuno responsabile è Rivoluzione.

La città è vuota, la fabbrica è piena di operai che danzano questo surreale ballo in mascherina. Dagli anni ’60 è così: paura, ansia, angoscia, rassegnazione. 
Paura che noi stessi o i nostri cari siano vittime, paura di una banale febbre, del verdetto di un esame di routine. 
Ansia di finire in ospedale in reparti che non riescono a far fronte alle richieste del numero dei malati, troppo alto.
Angoscia dei medici, di dover allestire nuove sale improvvisate dove la chemioterapia puoi farla anche in piedi, perché le sedie non bastano più.
Rassegnazione per i wind day (l’ultimo il 23/03), perché quando il sindaco emana l’ordinanza le scuole sono chiuse, la gente deve restare a casa e sono vietate le attività all’aperto: c’è vento e le polveri dell’acciaieria raggiungono il centro abitato.

Ecco: mi sembra che d’improvviso tutto il mondo sia diventato un po’ Taranto.

La responsabilità di risolvere questa città-enigma ora urla più forte che mai.

- Erika GrilloProgetto ClessidraTeatro delle Forche