Regola
Ogni elenco comincia con la numero 1. Altre ne seguono a dirci cosa si può fare e cosa invece no. Scopo delle regole è governare il caos, oppure provare a dargli un principio d’ordine. Possono difendere l’ignaro dal pericolo o anche guidarlo nelle situazioni a rischio. Elenchi numerati e semplici liste utili a informarci e renderci partecipi. Se non conosci le regole non puoi sederti a giocare. Tutti siamo uguali di fronte al sistema di norme, qualunque esso sia. La regola ha i toni impositivi delle madri e la rigidità silente di certi padri. Quando si presenta in forma di decalogo assume un carattere perentorio. Se invece è una o trina, il richiamo ancestrale è ancora più forte. Le regole hanno un aspetto multiforme. Per iscritto si rendono accessibili a tutti. Tramandate oralmente, abitano dentro di noi inculcate dal lessico famigliare delle proprie esistenze. Tuttavia, anche la più incontrovertibile e autoritaria delle regole, che non pare consentire altra scelta, ha le sue deroghe. Le granitiche certezze dell’affermazione iniziale sono minate dalle infrazioni possibili che essa stessa ammette. Un intransigente regolamento, dall’impianto inconfutabile, può contenere casi e circostanze che ne annullano il valore. Celati dietro un ‘ma’ un ‘solo se’ un ‘nel caso in cui’, autorizzano una soltanto o intere categorie di persone a eluderlo. Per tutte le altre l’unico diritto esercitabile è il doveroso rispetto. E ritenercene esclusi per scelta, farne un caso personale, ammettere l’eccezione alla regola, in questo caso non ci renderebbe per niente eccezionali.