Poesia
Dove sei tu e dove sono io adesso è uno spazio lontano. Ci separa una geografia che non possiedo e non conosco. Porto con me un amuleto bianco: la poesia. Uno spazio trasparente di resurrezione collettiva, il due che coincide con l’uno, il solo confine tra me e il mondo che non separa e non divide nulla.
È una radice.
Cosa c’è prima e cosa c’è oltre la poesia? Mi verrebbe da credere sempre e solo la vita, nella sua indefinitezza gentile, nelle pieghe più intime della sua natura, con quella forma rinnovata che ha il vuoto quando smette di essere vuoto e gli occhi appena svegli di chi ha la grazia di abitare il mondo. Non la so ancora dire la poesia, nemmeno oggi. Eppure la sento, la attraverso, ma non la trattengo, né la possiedo.
Mi chiede ogni mattina come fare a dire questo mio bisogno di vivere senza la paura del vivere. E io non le rispondo. Solo le apro tutte le finestre che ho. E lei cammina, mi porta in questo nuovo mondo. Ne verrà un altro dopo di questo, lo so per certo: se mi chiedessero di salvare un’unica, un’ultima cosa del vecchio mondo, salverei la poesia. Me ne andrei certa di aver salvato il nuovo punto di partenza e il futuro punto di ritorno. Una vita nella vita.