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Periferico

È accurato, lento, disteso. Percorre gli angoli, i cortili e le piazze. Entra nelle officine e si aggrappa alle serrande: le alza e riabbassa secondo il suo ritmo. Periferico è allegro, pungente, selvatico. È un colibrì fiammante che canta di notte. È la nota pulita che si affaccia alla finestra, nel mezzogiorno assolato che fonde il metallo. È il pianterreno del cemento, il capannone impolverato da ripulire dappertutto. È la definizione che non si trova e che insegue gli aggettivi. È l’elenco delle pratiche che stanno attorno ai luoghi.

È lo sguardo che si posa nello spazio che sembra un niente. È l’invito a conoscere una storia senza libri. È piccolo, sottile, vicino. È la lente che ingrandisce i dettagli. È quel triangolo che pungola il cerchio e che con un sibilo sfonda il muro e attraversa la città.

È l’aria che arriva insieme alla festa del mese di maggio.

- Serena TerranovaLessico del VillaggioOvestLab / Periferico / MOP-Modena Ovest Pavillion