P.

Paesaggio

1. Porzione di territorio delimitata da una finestra, una soglia o un battito di ciglia. Si usa per riferirsi al paesaggio naturale e al paesaggio antropizzato. Spesso quest’ultimo si sovrappone al primo generando paesaggi urbani permanenti, all’interno dei quali sono disposti in un ordine prestabilito, ma non sempre ragionato: strade, case, industrie, giardini, inceneritori, scuole, ripetitori, viali alberati, monumenti.
Il paesaggio si muove senza farsi notare, non solo per il passare delle stagioni.
Possono scomparire alberi e crescere condomini in un battibaleno, o crearsi mutazioni nei campi che da verdi diventano grigie lingue d’asfalto. Questo particolare fenomeno è definito progresso.

2. P. Interiore, la dimensione interna del nostro sguardo sul mondo, spazio intimo allestito in base all’immagine che il paesaggio esterno ci rimanda. Ambiente privato che raccoglie i nostri mondi immaginati e proiettati. Può esprimersi nei sogni e negli stati d’animo. È uno stato mentale.

- Chiara Ferrin Lessico del VillaggioOvestLab / Periferico / MOP-Modena Ovest Pavillion