Uno dei paradossi della nostra epoca è che leggiamo più opinioni che notizie. A volte ci limitiamo a leggere soltanto le opinioni e poi sentiamo il bisogno di dire la nostra, non tanto sugli argomenti e sui fatti, ma proprio sulle opinioni altrui. Opinioni su opinioni su opinioni, in una giostra roboante e vorticosa. Lo facciamo con un fervore critico senza pari, come se dalla manifestazione di quel pensiero dipendesse il nostro onore.

Un tempo non era così. Chi leggeva le notizie sui giornali si formava un’opinione sui fatti, ma il più delle volte la teneva per sé. Non si issava su una sedia subito dopo aver letto – come se fosse allo Speaker’s Corner di Hyde Park – per esternare agli altri quel che pensava.

Oggi, in quel surrogato della nostra vita che sono i social network, è tutto un proliferare di speaker’s corner, dove l’opinione pretende, e a volte ottiene, di assurgere a verità obiettiva.