N.

Nuova/o

Nuovo è il mondo. I colori delle persone che camminano conversando non li ricordavo così. Il suono dei passi di chi vaga senza uno scopo, con il naso per aria, non lo ricordavo così. L’odore dell’aria attraversata dal traffico, dalle macchine, il sudore di chi va a lavorare che bagna i colletti, le giacche, che si incolla ai volanti non lo ricordavo proprio così. Nuovo è il frastuono che ora respinge gli uccelli dai fili tesi e dai tetti, nuovo è il pieno tridimensionale ora frazionato e ripartito dai suoi occupanti in movimento. Il quartiere si riempie di una vita timida, confusa, incerta una vita nata da poco, una vita nuova. Si rinnova il suono del silenzio, ora non più gigantesco e bianco ma opaco e interrotto da brusii, ronzii, ciocchi, parole. Sedie che si spostano, porte che si sbloccano, saracinesche che si alzano. Le mie gambe che si muovono sotto ai pantaloni corti sono nuove, pallide, incerte su dove spostarsi, su quale angolo esplorare. Io sono nuova in ogni piccola esperienza ritrovata, nei miei gesti perplessi, nel modo in cui penso. Per descriverci ora servono ossimori nuovi: entusiasmo pauroso, voglia recalcitrante. La novità oggi si genera dal ritorno. 

- Natalia GuerrieriLessico del VillaggioOvestLab / Periferico / MOP-Modena Ovest Pavillion