Noia
Mi annoiavo spesso da bambina: quando venivo trascinata a far visite di cortesia a conoscenti spesso anziani, quando mi si imponeva di riposare dopo pranzo, quando finito Carosello era ora di andare a dormire e il sonno arrivava ore dopo. In quelle occasioni cominciavo a pensare a cosa avrei fatto da grande, immaginavo il futuro ed elaboravo strategie per realizzarlo. Poi, non so quando, la noia è diventata uno stato di insoddisfazione, qualcosa da cui rifuggire, le giornate si sono infittite di impegni, il tempo per pensare si è esaurito, e dopo tutta questa agitazione la sera il sonno è immediato. Oggi, nell’emergenza dal distanziamento sociale, chiusa in casa senza poter liberamente uscire, la noia è tornata: però è gradevole, ha il sapore dell’infanzia, e posso di nuovo immaginare il futuro ed elaborare strategie per realizzarlo.