Noi
Isolati in casa gli uni dagli altri, emerge con potenza il peso della distanza. Quando anche non siamo coinvolti in prima persona dal virus – quando anche non lo è un nostro genitore o nonno, per esempio – ascoltiamo al telefono le angosce di chi invece ha il papà, un amico, uno zio, ricoverato in ospedale, inavvicinabile e solo. Quell’angoscia diventa nostra, impossibile dimenticarla una volta spento il cellulare.
Quello che ci lascerà questa orribile esperienza, è la chiara consapevolezza che l’unica parola che fonda e dà senso alla vita di ognuno è NOI.
Non NOI in opposizioni a VOI.
NOI nel senso che l’Altro ci riguarda sempre.
Che sia la mamma, l’amico, il vicino di casa, il collega, il passante, l’estraneo.
Che sia italiano, australiano o africano.
Che sia bianco, giallo o nero.
Che sia giovane o vecchio, uomo o donna.
L’Altro ci riguarda, la sua sofferenza può essere la nostra, la sua gioia lo stesso, e non c’è niente di peggio al mondo dell’essere lasciati soli, del sentirsi lasciati soli e del non poter essere con.
Allo stesso modo, non c’è nulla di più bello al mondo del sentirsi con.
Non ci sarà più NOI/VOI.
Resterà solo NOI.