Me.
Finalmente sola,
il tempo sul viso,
le unghie – ora nude – crescono,
i capelli raggi sul cuscino,
il pube vello,
le gambe – molli – si poggiano – pesanti
non è questo il tempo dei paesaggi,
la pancia accoglie
la pancia lascia andare
aria
acqua nella bocca,
vuota,
finalmente,
i piedi, liberi, toccano le mani
la polvere continua a posarsi,
un alone di calcare sul lavandino, uguale a se stesso.