M.

Maschera

Ci accorgiamo in questi giorni, nell’esperienza fastidiosa delle mascherine, di che cosa sia il costume usuale di mettersi la maschera. Ma sempre gli occhi rimangono aperti all’altro, e rivelano ciò che si nasconde – per pudore o per mistificazione, per difesa o per rispetto. Gli occhi bucano ogni maschera e rivelano la nudità esposta al legame. Questi giorni di isolamento solidale, di kenosi dell’umano, restituiscono – come dal carbone fiorisce il diamante – la bellezza della nudità originaria dell’ “a tu per tu”, sciolta da ogni paura.

- madre Maria Ignazia AngeliniAbbazia di Viboldone