M.

Mano

Tienimi per mano, Dammi una mano.

La Mano è il primo biglietto da visita quando si instaurano i rapporti sociali, è il primo contatto fisico che avviene quando due estranei si conoscono. Dentro il gesto di una mano possono racchiudersi infinite chiavi di lettura, di parola.

Ai tempi del COVID-19 la mano è diventato un pericolosissimo mezzo di contagio. L’evoluzione 2020 ha portato l’uomo dal pollice opponibile alle distanze inopponibili. Mascherine, occhiali, guanti. L’uomo si trasforma così in un simpatico cosmonauta che sembra essersi svegliato in un mondo che non gli appartiene, è atterrato sul pianeta COVID-19. La sua mano diviene materica, di carne e lattex. Niente tatto, niente senso, niente corpo. Silenzio e vuoto attorno a lui, distanze interminabili da se e gli altri, naviga come un palombaro, solo, intrappolato in un mondo che non ri-conosce più.

Adesso si che avrebbe bisogno della stretta di una mano amica, che dal pianeta di sconforto lo conduce verso il cosmo di speranza. La cerca, la trova, l’afferra, il pianeta COVID-19 sembra dileguarsi poco per volta. Il calore della sua mano, non lo sente, la grana della sua pelle, incognita, la grandezza delle sue dita, indecifrabile, ma il vigore della sua stretta riesce a destarlo sopra ogni sospetto. E’ lì, vivo, in un mondo un pò diverso e abitanti cosmonauti come lui; gli occhi adesso sorridenti e il tono di voce rassicurato dalla speranza di un futuro che sfilandosi il guanto della paura, lo prende per mano, la stringe forte e gli sussurra andrà tutto bene.

- Sara Ebreo