Luna
Si dice che tutte le cose perse in Terra finiscano sulla Luna.
Qualcuno una volta smarrì il senno e qualcun altro andò sulla Luna per recuperarlo.
Di tutte le cose perse in questi mesi, la Luna è rimasta certezza e ciclica compagnia.
Avete notato le Lune strabilianti di questi mesi? Da marzo fino ad oggi ci sono state, una Luna rosa il 7 aprile, una Luna gigante a maggio e ora nell’immediato futuro, una Luna di sangue, l’eclissi totale che sarà visibile tra il 27 e il 28 luglio.
Osservata da Galileo nel lontano 1600 e qualcosa, per mezzo di uno strumento ottico che stava nascendo, la Luna scopriva irrimediabilmente la sua vera superficie, fatta di crateri e irregolarità, mostrava il suo essere materico, simile al corpo della Terra.
In pittura, per vicinanza ottica tra artisti e scienziati, le Madonne iniziarono a cavalcare non più falci argentate e incorruttibili, ma Lune imperfette e butterate.
Così come l’infinito cosmologico misura la forma del pensiero e ci colloca in un eliocentrismo senza ritorno, l’impercettibile di questa pandemia può condurci verso uno sguardo rinnovato sull’infinitamente piccolo, portare nuove scoperte e concezioni del mondo che partano dalla composizione dell’aria e da tutto quello che ne deriva: l’aria, il suolo e l’acqua, non sono elementi vuoti. Sono a tutti gli effetti ecosistemi interdipendenti che siamo chiamati a guardare una volta per tutte, sotto la lente dell’ecologia.
Tenendo a mente che in fondo, visti da una prospettiva diversa, siamo solo un piccolo pallino blu.