I.
Inquietudine
Il nuovo è frutto di conflitti che generano perdite, ma noi sogniamo di veleggiare in un grande mare aperto senza mai abbandonare le nostre montagne.
Come sta cambiando la percezione dello spazio comune dallo stato di sospensione domestica in cui ci troviamo? E cosa diventano gli spazi del comune quando il contatto dei corpi non è possibile? Quali parole abbiamo per costruire nuovi immaginari? Insieme, lanciando nuove reti che colleghino i punti, spogliandoci di identità per acquisirne di nuove. Collettive, aperte, condivise.