I.

Infanzia

L’infanzia non era già più, anche prima del Covid-19, il tempo della ricerca e della sperimentazione,  perché già  schiacciata da obiettivi, logiche e prospettive adulte, poco compatibili con i bisogni dei più piccoli.

Ma adesso, ai tempi del coronavirus virus, la parola infanzia ha acquisito un nuovo, terribile  significato: quello del pericolo per gli altri.

Bambini come super untori inconsapevoli, bambini come veicolo di malattia, bambini come rischio sociale.
Un’infanzia chiusa, quindi, tra le mura di casa con l’obiettivo non di proteggere i bambini da sè stessi, ma di tenerli separati dagli adulti e dagli anziani.

Infanzia, quindi, sacrificata in una prospettiva di bene comune all’interno della quale i bambini assumono per l’ennesima e più eclatante volta un ruolo esclusivamente passivo.

Una generazione divisa tra l’egocentrismo familiare e l’irrilevanza sociale.

Un’infanzia da re-inventare e da ri-costruire, gettando le fondamenta sulle macerie lasciate dagli adulti, già prima del coronavirus.

- Vanessa NiriArci Aps