I.

Incertezza

L’incertezza, come ci insegna Heisenberg, è alla base della fisica delle particelle. Una sua proprietà strutturale che non permette di misurare contemporaneamente il valore di due grandezze, bensì di avvicinarsi al valore reale con un certo errore, nella famosa “nube di probabilità”. 

L’incertezza governa l’essere umano, da quando Freud e i suoi colleghi hanno scoperto che non possiamo dirci totalmente presenti a noi stessi e che esiste un vasto spazio interiore chiamato inconscio, sede di conflitti e desideri più o meno rimossi e che guida una parte delle nostre azioni ed emozioni.

All’inizio del secolo scorso la scienza fu sconquassata da questa duplice scoperta, che apriva porte mai immaginate e allo stesso tempo ci rendeva più fragili, nella materia e nell’anima.

Al giorno d’oggi l’incertezza caratterizza le nostre esistenze attraverso il precariato lavorativo, la flessibilità, l’impossibilità di progettarsi a lungo termine, la liquidità delle relazioni. E’ il marchio che il neoliberismo ha impresso al mondo occidentale e che si impone da circa 40 anni.

Ora combattiamo un nemico invisibile e l’incertezza domina su ciò che verrà: lavoro, economia, relazioni sociali, cultura, ambiente. Tuttavia è finito il tempo in cui farsi dominare da questa incertezza, intesa come unico orizzonte possibile. Siamo ad un bivio in cui possiamo rivendicare la necessità e il desiderio di un altro modo di stare al mondo, chè il virus è venuto a dirci questo: non c’è altro tempo per raddrizzare la rotta di questo treno impazzito. Ne siamo certi.

- Diego AcamporaAssociazione TOjeTO