Gentilezza
Lo inventeremo,
l’alfabeto delle gentilezze,
atti inutili,
teneri, molto molto gentili.
Regaleremo colori arancioni
a tutte le stanze,
regaleremo arance
a chi ha sete,
aggiungeremo un tavolino
per chi si vuol sedere
e una panchina d’ombra,
per gli arsi di sole,
e poveri come siamo
faremo tutto gratis
e poveri come siamo,
tutto con un sorriso,
e vecchi come siamo
con il riso dei bambini.
Spalancheremo le porte
porteremo il caffè,
poi il caffè lo ammazzeremo
col liquore dolce dolce
dell’ultima noce.
Ci guarderanno strani,
noi profanatori
della legge dell’universale ferocia,
della legge del grave muso incazzato,
del grugno, della maschera
della serietà
con gli occhi che non brillano più.
E poveri come siamo
faremo tutto gratis
e poveri come siamo,
tutto ridendo
Lettera dopo lettera, alfabeto,
dei gesti gentili.