Abbiamo bisogno della filosofia per dare un senso a quanto stiamo vivendo, al cambiamento che inevitabilmente la pandemia sta provocando. Non abbiamo bisogno di una filosofia consolatoria ma di un esercizio critico del pensiero sui dati, sui numeri, sulle domande e sui problemi aperti dalla crisi epidemica. Filosofia e scienza devono intensificare il dialogo anche per capire, senza pregiudizi, come affrontare le irrazionalità che questo momento inevitabilmente porta con sé. La filosofia può e deve colmare il vuoto aperto dalle domande della crisi e dare risposte su nuove modalità di relazione interculturali e interpersonali, deve richiamare a non delegare le nostre responsabilità e offrire categorie e modelli per rileggere il rapporto tra vita individuale e vita sociale e per riconsiderare la dialettica tra necessità e possibilità, tra uomo, natura e tecnologia.