E.

Epidèrmide

L’epidermide è lo strato più esterno della pelle: l’involto che ci fascia. Essa costituisce la frontiera formale e tattile che ci consente di esperire il mondo.

La malattia mi ha costretto ben presto all’isolamento fisico necessario per non esporre chi mi circonda ai seri rischi che questa circostanza comporta. Il mio involucro esterno che prima mi consentiva di toccare e sentire i luoghi e le persone a me vicini, si è ritrovato di punto in bianco ad essere il nudo teatro di una tattilità sterile.
Certo, con i social network i miei pensieri, le mie immagini e i miei “like” scorrono intorno al mondo come se la mia vita fosse trasmessa in diretta, proprio come quella di Truman Burbank a Seaheaven. Questo mi ha consentito di essere comunque presente nel mondo, ma solo attraverso un luogo virtuale relegato in una viewport in cui il senso del tatto è connesso allo schermo capacitivo.

Credo che la pelle sia passata dall’essere il confine di contatto con il prossimo ad essere un punto di collisione molecolare da evitare: il tocco ci espone al contagio. Non toccheremo mai più qualcuno o qualcosa con la stessa leggerezza di un tempo e non esperiremo più i luoghi del mondo allo stesso modo.

L’epidermide è divenuta il palcoscenico dell’isolamento.

- Luigi ArcopintoUniversità La Sapienza di Roma