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Dinamismo

Saper leggere e interpretare il presente, avendo una visione del futuro, per organizzare una risposta rapida: questo è il DINAMISMO.

L’immobilismo che stiamo vivendo nelle nostre case, nelle nostre attività lavorative e sociali, contrasta con il dinamismo legislativo – soprattutto (ahimè) decretizio – di questi giorni.

Un dinamismo necessario e inevitabile che, però, deve fare i conti con un male atavico del nostro Paese: la burocrazia.

Sono trascorsi 15 giorni dalla pubblicazione del cd. “Cura Italia” e nemmeno un euro è stato ancora messo nelle tasche di chi ne ha bisogno.

Il tempo e le risorse impiegate in adempimenti non necessari – la cui ratio è spesso legata al senso di sfiducia – non solo sono sottratti ad attività che potrebbero essere più utili e contribuire alla crescita e al benessere del paese, ma incidono anche sulle valutazioni di convenienza delle decisioni di investimento e sulla loro immediata applicazione a beneficio della comunità.

Stiamo forse scoprendo, in questo tempo di crisi, che può esistere un modo per organizzare il rapporto tra cittadini e potere pubblico più semplice, leggero, comprensibile, efficiente e immediato. Un modo per rendere la macchina “Stato” una piattaforma accessibile, veloce e a servizio dei cittadini.

Annullare l’inefficienza della pubblica amministrazione, eliminare adempimenti inutili e dannosi, modificare i meccanismi che producono parassitismo, fare un passo in avanti nelle infrastrutture che facilitano la vita dei lavoratori e dei cittadini, redistribuire le risorse a favore dei più fragili: è forse questa una delle maggiori sfide che si aprono davanti a noi.

- Marco GargiuloConsorzio Nazionale Idee in Rete