Cuculo
Ore cinque e trenta del mattino.
Una sveglia insolita: il canto di un cuculo che si aggira tra gli alberi del giardino.
Una sveglia che non innervosisce anzi, provoca stupore e incredulità.
E pensi che è strano sentire un cuculo in un ambiente urbano, così vicino alla grande città. Ma in questo momento le città sono silenziose, non più il traffico, i rumori, il caos, la frenesia che la contraddistinguono.
Un cucu – cucu che si ripete a brevi intervalli di tempo.
Ci si abitua a questo suono secco, deciso, ma rassicurante.
Ti accorgi che accompagna il ritmo del tuo cuore.
E quando non lo senti più, ti ritrovi nel tuo letto ad aspettarlo, impaziente…
Impossibile che si sia già allontanato.
Ti verrebbe voglia di richiamarlo, perché ti faccia compagnia ancora per un po’, per ritrovare il tuo esserci ogni giorno.
E capisci che gli animali si riappropriano degli alberi, dei boschi, dei prati: si riprendono non solo i loro spazi ma anche il nostro tempo ed il ritmo del nostro cuore.