Il tempo in sospeso che quest’emergenza ci lascia, come si fa col caffè a Napoli, ci dà la possibilità di riscoprire una dimensione non nuova, ma sicuramente trascurata: quella della consapevolezza. Consapevolezza non significa responsabilità, o meglio non solo. Stiamo imparando ad essere consapevoli per essere responsabili. Ma siamo anche più consapevoli delle nostre esigenze, delle nostre relazioni, di quegli spazi del nostro carattere che ancora erano incontaminati e inesplorati. La consapevolezza è una via maestra che può orientarci ad un miglioramento interiore, per ora, ed esteriore per quando, domani, potremo farlo conoscere agli altri.