Casa
- Mi sento la mia casa, come le tartarughe che se la portano addosso e camminano lente. Questo guscio si è fuso al mio corpo concedendomi il tempo di starmi più vicina. Sono il mio stesso cammino, libero. Sono le mie scarpe, sono la mia direzione. Sono le mie scelte, concedendomi di sentire la mia vera voce.
Oggi sono il mio stesso spazio, il mio spazio sacro.
Mi concedo verità a costo di lacrime che oggi non nascondo.
Mi rivedo nascere nel grembo anziano di mia madre e rinascere nella mia nuova casa.
Mi accetto quando sorrido e mi accetto quando non ho affatto voglia di ridere. Medito, dipingo, cucino, gioco, dormo, sogno tanto.
Cerco di tornare bambina e di lasciare andare tutto ciò che mi impedirebbe di imparare da lei.
Vivo un tempo irrequieto come quello di un bimbo che apre i regali, vivo miracoli quotidiani quando sento gli uccellini cantare numerosi e avvicinarsi alla finestra.
Mi sento in armonia con me e con chi amo quando sono serena e quando non lo sono affatto.
Attendo i giorni di sole, attendo che il suo calore possa accompagnarmi anche quando uscirò dalla mia casa.