Casa
Siamo un gruppo di una quarantina di persone che fa teatro. Quasi nessuno lo fa di professione, siamo operai di 50 anni, studenti di 23, maestre di 40, medici, impiegati, parrucchiere, commessi, autisti… amatori passionali a tutti gli effetti.
Fare teatro per noi significa stare insieme e lavorare per uno scopo comune, che può essere lo spettacolo o tenere pulito il Teatro in cui proviamo. Non potersi più vedere, da un giorno all’altro, ha sospeso il nostro respiro. Interrotto progetti, stagioni, scritture, e una quotidianità che dura da anni.
Ogni nostro smartphone ci indicava come via di casa il Teatro. Per davvero. Ora google maps gira intorno alla stanza e non capisce più nemmeno lui come fare a trovare un altro luogo così pieno di significato.
Simona dice che dobbiamo continuare a fare progetti per salvarci la vita. E così abbiamo provato tutti i programmi di video-chiamate, ora sembra si sia trovato quello giusto. Intanto ognuno a casa sua legge testi teatrali, registra vocali con racconti da inviarci tra di noi, ipotizza nuovi modi di provare le scene, monta video, fa previsioni astrali per capire quando potremo ritornare a… casa.
E così, in giorni in cui son tutti stufi di ‘casa’, noi ne sentiamo la mancanza.