C.

Carestorming

Un neologismo che nasce da una mutazione della nota espressione brainstorming (alla lettera tempesta di cervelli, ma in sintesi una pratica ormai comune a molte organizzazioni formali ed informali per una condivisione concentrata di idee volta alla risoluzione di un problema o la nascita di un progetto, di un percorso).

Il carestorming ha in sè tutta la potenza evocativa e di significato della parola care, che significa cura, ma anche aiuto, assistenza, cooperazione. Altri significati meno noti sono relativi alla “cautela”, alla diligenza, all’attenzione. Fino ad arrivare all’ascolto e alla “premura”. Insintesi la parola care, comunemente tradotta in CURA, reca in sè moltissimi aspetti di ciò che in questo tempo apparentemente sospeso tra il prima e il dopo, necessa la nostra persona e la relazione con gli altri. Cautela e diligenza: impegno su noi stessi e verso gli altri in un interconnessione globale.

Carestorming sarebbe prendersi cura di ciò che pensiamo e diciamo facendolo insieme agli altri, con i mezzi che abbiamo a disposizione, ma anche e soprattutto per crearne di nuovi. Un conforto mutualizzato di pensieri e parole, per renderle azioni. Lo storming dovrebbe tendere a divenire diffuso, contagioso, virale.

Carestorming oggi mi sembra la parola con la quale ripensare con cura tutto il vocabolario – e di conseguenza il pensiero, la visone d’insieme-  con cui ci stiamo da poco e a fatica rapportando.

- Silvana Pollice