Cantiere
La parola “cantiere” è qui da intendersi in relazione alla contemporaneità. Nel cantiere contemporaneo tipicamente quello di rigenerazione che potrà diventare “idealtipico” nel dopo-crisi, la programmazione è aperta, progressiva (o incrementale), generativa e come tale gli “addetti ai lavori” sono plurali ai singoli settori di attività attivate o attivabili. Il ruolo dei soggetti è prevalentemente “liquido”, financo variabile tra l’inizio, l’iter e la fine dei lavori. L’obiettivo le funzioni e i risultati attesi sono anch’essi variabili secondo modelli di sensibilità o suscettività a volte misurabili e volte no, parimenti i modelli gestionali, manutentivi, così come gli equilibri tra costi e ricavi o tra diversi livelli di impatto. Nel complesso i fattori caratteristici possono essere olocratici o autopoietici e inglobano processi sperimentali dichiaratamente aperti al confronto con prove ed errori di percorso. Efficienza ed efficacia possono convergere o divergere a seconda dai casi e delle fasi di attuazione. In generale l’efficacia è prioritaria rispetto all’efficienza. Le regole per la realizzazione e la conduzione del cantiere contemporaneo fanno riferimento alle leggi vigenti dei rispettivi settori coinvolti e definiscono le modalità originali di conduzione e fruizione in base alle diverse esigenze che si verificano, compreso per esempio le pratiche di autocostruzione.