Bolla
Tutti abbiamo un ricordo di una bolla di sapone che leggera, cangiante, fragile e leggera sale nel cielo.
Meraviglia per i piccoli, attimo di sospensione per i più grandi.
E a volte nel vita ci si ritrova in una bolla. Per scelta, per una forzatura, per volontà o senza saperlo e senza volerlo.
Una sospensione, del tempo, dello spazio, delle abitudini, di senso.
Ci ritroviamo rinchiusi, in mura di cristallo, fluttuanti, apparentemente senza rotta.
E da quel piccolo spazio, la percezione si distorce, il silenzio si fa più pressante, l’isolamento evidente. Ci vediamo in tante bolle lontane e vicine.
Quello che da quella bolla non riusciamo a vedere è il viaggio che comunque stiamo compiendo, la bellezza delle particelle nel loro insieme, ognuna con il suo percorso ma in gruppi e comunità che nella loro unità disegnano geometrie nell’aria, donando possibili sensazioni di libertà allo sguardo dello spettatore esterno. Da dentro non si riesce a intravedere la bellezza dell’insieme delle bolle che fra di loro si sono scelte nel viaggiare insieme, forse anche in modo inconsapevole, separate ma trasportate dallo stesso soffio. Ma anche se da dentro si fa fatica a vedere e percepire, in quell’insieme c’è grande libertà.