Bicicletta
In questo tempo strano ognuno di noi ha sospeso una parte della propria vita, e quella parte, che ci completa e che ora ci manca, la cerca nel coraggio, nella luce di una primavera raramente così stabile, nel conforto di chi ci vive a fianco, nelle lunghe telefonate degli amici lontani, nelle passeggiate lungo il perimetro del terrazzo, salutando a ogni angolo qualche vicino. Tutti modi per accorgersi che la vita continua, nonostante la paura. Avere anche paura è normale, provare solo paura in questo momento potrebbe invece essere l’inizio della fine. Ognuno di noi sta cercando la sua occasione per portare pezzi di sé a godersi un po’ di vento, a respirare.
La cura alla fiducia in momenti come questi è la normalità. Perché le sfide più importanti si vincono anche quando si pensa di non essere preparati. E noi, nonostante la goffaggine, stiamo imparando una vita da capo. Stiamo riscoprendo una prospettiva verticale, nelle cose da fare e in quelle da sentire. E c’è chi la cerca nella maestosa compagnia degli alberi a cui si cammina vicino in bicicletta.
La bicicletta è tutto il percorso, ogni giorno con un peso diverso. Il suo movimento è una grammatica di base, che modula la velocità al punto da concedere rivelazioni. Andare in bicicletta ricrea un piccolo mondo con intrecci complicatissimi, perché permette di godere del mistero delle cose. E per questo impone a chi la guida di essere il più possibile lucido e sincero. La bicicletta è la cosa più vicina a volare che sappia fare.