Assenza
Lo stato dei luoghi si misura dall’essenza dell’Assenza: r/esisti/amo, mancandoci.
Siamo presenti nella contumacia, nella latitanza dei corpi.
Viviamo da anacoreti, in attesa della redenzione. Mancano i fiati, latitano gli abbracci e le carezze.
Le parole si impigliano nelle linee telefoniche, nelle ragnatele delle connessioni.
Ciò che è assente si materializza nell’attesa di un tempo nuovo, di un rinnovato incontro. Nel tempo senza ora l’Assenza è tutto quel che c’è.
Nella pandemia viviamo all’ombra dell’ormai.