A.

Altro

Chi è l’Altro? Che c’entra con noi? Domande antiche, perfino stucchevoli. Ma che senso potente e inquietante hanno oggi! Tutta l’ambivalenza della parola (siamo animali socievoli, senza gli altri semplicemente non siamo; ma gli altri sono l’inferno – per parafrasare grossolanamente filosofi e poeti) subisce oggi una torsione fatale. A prima vista l’esito sembra scontato: il Virus che ci minaccia non esisterebbe se un Altro non lo trascinasse qui fino a noi. E’ il contatto che contagia e ammala. E dunque l’esito sembrerebbe scontato: un salto in avanti di quel processo psicologico, politico e sociale che da anni scava un baratro tra noi e gli altri, li presenta come una minaccia, invoca l’immunità. Allo stesso tempo però cresce il bisogno del sentimento che più strettamente agli altri ci lega, o meglio ci costringe: la fiducia. Se non ci fidiamo, anzi se non ci comportiamo in modo da meritare e generare fiducia, non sopravviviamo. In questo conflitto che squassa i corpi e i pensieri sta già nascendo, nel cupo dell’angoscia presente, il mondo di domani in tutta la sua incertezza: sarà l’Altro definitivamente il nostro orizzonte di senso o il rischio dal quale riparare?

- Marino SinibaldiRadio Tre