A.

Adattamento

Non quanta vita, ma quale. E’ questa la domanda che il più versatile e intelligente essere vivente sulla terra avrebbe dovuto porsi in relazione alla sua capacità di adattamento, molto prima dell’arrivo del virus. La frattura tra la velocità che accompagna le innovazioni tecnologiche nel sistema neoliberale e i ritmi biologici degli ecosistemi, ha colpito in pieno petto molti dei nostri amici, dei nostri familiari.

La capillare genesi epidemiologica del virus trattata ora sui giornali, in tv o sui social, pare non avere tanto la funzione di offrire una risposta, quanto quella di evitare una domanda: dove siamo noi rispetto a tutto questo? E cosa vogliamo davvero?

Fino ad oggi dirsi estranei e abbandonati da una classe politica oggetto di biasimo, a molti è bastato.

Ma ora il nostro tempo si è all’improvviso spogliato: della fretta, della furia, della rabbia, della noia, della scusa.

- Camilla Seibezzi