Sottofondo
Sottofondo piatto, rumore post-nucleare, solo voci rade si sovrappongono al mutismo artificiale della quarantena. Quale migliore occasione per godere degli spazi vuoti? Anche ammirate da lontano, ci si accorge che le architetture senza esseri umani sono una mera forma che occupa uno spazio. Edifici troppo grandi, strade enormi, insegne luminose, cartelloni pubblicitari. Tutto per nessun spettatore. Un teatro impazzito. Si sta come le foglie sugli alberi, diceva il poeta, fragili senza rumori di sottofondo che non sia il vento.