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Salute

Una parola sulla bocca di tutti. Una parola che ci preoccupa, ma che a ben vedere è quella che ci darà più strumenti per il futuro.
Salute deriva dal latino salus -ūtis «salvezza, incolumità, integrità, salute», affine a salvus «salvo». Letteralmente significa Salvezza, soprattutto come stato di benessere, di tranquillità, d’integrità, individuale o collettiva.
Una definizione semplice e bella questa, che ci fa capire che possiamo allargare lo sguardo verso modelli di intervento che non siano solo sanitari. Sì, perché nella definizione di salute non c’è nessun riferimento agli aspetti sanitari, vedete? Nulla che ci faccia pensare che la salute sia solo l’assenza di malattia.
Vero, noi continuiamo a fare confusione tra le due parole – salute e sanità: abbiamo il Ministero della Salute (in passato, della Sanità), che pur avendo cambiato nome continua ad occuparsi di “sorvegliare la situazione sanitaria del Paese”; e abbiamo le nostre aspettative, che quando pensiamo al diritto alla salute pensiamo al diritto all’assistenza sanitaria da parte dello stato.
Ma queste stesse parole sono quelle da cui possiamo e dobbiamo ripartire. Noi tutti, cittadini, parte di una comunità, dobbiamo occuparci di promuovere un concetto di salute che abbracci la sanità del corpo, senza farsi limitare però da essa. Una salute che si costruisce nei discorsi e nelle interazioni. Con un modello narrativo, oltre che sanitario.
Allarghiamo lo sguardo per far sì che possiamo costruire una comunità coesa e responsabile – quindi in salute – anche quando, ahinoi, la nostra sfera sanitaria è messa a dura prova.

- Anna GirardiParole al Lavoro